Esigenze della pelle, Protezione solare
Proteggersi dal sole è sempre importante. Anche d’inverno.
Contrariamente a quanto pensiamo, il sole può essere pericoloso per la pelle anche nella stagione fredda. Ecco le soluzioni per proteggerci.
Abbiamo ormai capito la lezione: le ragioni della protezione sono più importanti di quelle dell’abbronzatura. Per questo abbiamo imparato a scegliere i prodotti solari in base al nostro fototipo. Ci abbronziamo a piccole dosi e in modo progressivo. Evitiamo di esporci al sole tra le 10 e le 16, quando i raggi sono più perpendicolari.
C’è solo un problema: lo facciamo solo in estate. E in inverno? Per qualche strano motivo, quando arriva il freddo e il sole “se ne va”, ci dimentichiamo di tutte le nostre buone abitudini. Eppure, il sole (purtroppo e per fortuna) non sparisce. I suoi raggi, anche se meno intensi, continuano ad arrivare sulla nostra pelle e a svolgere la loro azione. Solo che ora agiscono indisturbati.
Intendiamoci: non possiamo fare a meno della luce del sole.
La luce del sole è necessaria al nostro benessere fisico e psichico. Oltre a fornirci calore ci procura almeno tre benefici indispensabili.
Migliora il nostro umore. I raggi solari attivano il rilascio della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. A bassi livelli di serotonina si associa un più alto rischio di depressione, insonnia e ipertensione.
Stimola la produzione di melanina. Spesso lo dimentichiamo ma la prima protezione nei confronti del sole, è stimolata dal sole stesso. La melanina, che protegge la pelle grazie alla pigmentazione, è favorita dai raggi UV, e in particolare da quelli UVA.
Stimola la sintesi della vitamina D. Questa vitamina (in realtà si tratta di un ormone) ci aiuta a mineralizzare il calcio nelle ossa e nei denti e protegge il nostro sistema immunitario. Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Salute, per non incorrere in carenze da vitamina D dovremmo esporci alla luce solare per almeno 30 minuti al giorno tre volte alla settimana.
Ma se il sole ha effetti così salutari per il nostro organismo, perché continuiamo a dire che è pericoloso? Per rispondere in modo esauriente dobbiamo analizzare i raggi UV e l’effetto che provocano sulla nostra pelle.
Raggi UV: cosa sono e cosa fanno.
Circa il 10% dell’energia solare è composta di raggi ultravioletti, i cosiddetti raggi UV. Questi raggi che si differenziano in base alla lunghezza d’onda in raggi UVA, UVB e UVC, non sono visibili all’uomo. Mentre i raggi UVC, molto pericolosi, sono dissipati dall’atmosfera terrestre, i raggi UVA e UVB raggiungono gli occhi e la pelle.
I raggi UVA. Sono i principali responsabili del foto-invecchimento del nostro organismo. Grazie alla superiore lunghezza d’onda, riescono a penetrare in profondità nella pelle e danneggiano i fibroblasti, cioè le cellule che producono le fibre di collagene. In questo modo la pelle perde compattezza e compaiono le rughe (l’80% di tutte le rughe del corpo sono provocate da queste radiazioni).
I raggi UVB. A causa della lunghezza d’onda più corta non penetrano oltre l’epidermide ed è qui che svolgono la loro azione. I raggi UVB sono i maggiori responsabili delle scottature e degli eritemi solari, e nei casi più gravi possono produrre il melanoma, il temibile tumore della pelle.
Perché i raggi UV sono pericolosi anche in inverno.
Può sembrare contro-intuitivo, ma spesso i raggi del sole sono più pericolosi in inverno che in estate. Innanzitutto per una ragione psicologica: in inverno sottovalutiamo il potere del sole e abbassiamo la guardia. Ma ci sono anche almeno tre ragioni oggettive.
Quando fa freddo non percepiamo più l’azione del sole sulla pelle.
Anche in inverno siamo esposti a scottature ed eritemi, ma in assenza del caldo estivo la pelle non si irrita subito. Così ci accorgiamo del danno solo quando è in fase avanzata. Inoltre, il freddo ci impedisce di percepire l’azione del sole: se sentiamo un prurito sul viso o sulle mani, lo imputiamo ad altre cause, per esempio al freddo.
La pelle in inverno è meno pigmentata.
Poiché non ha avuto modo di abituarsi progressivamente al sole come avviene in estate, la nostra pelle in inverno è pigmentata molto leggermente. Questo significa che se abbiamo un fototipo 1 o 2, ci troviamo praticamente senza alcuna protezione.
La pelle de-pigmentata è estremamente esposta al rischio scottature e foto-invecchiamento. E non è nemmeno necessario che ci troviamo all’aperto, è sufficiente che ci soffermiamo per qualche ora accanto a una finestra grande e luminosa, come sono quelle dei moderni uffici.
Il vetro delle finestre blocca completamente i raggi UVB ma non gli UVA che, ricordiamo, sono quelli che attaccano il collagene e accelerano la formazione delle rughe.
Se passiamo le vacanze in montagna siamo più esposti ai danni solari.
Gli habitué della montagna sanno fin troppo bene che cedere alla tintarella senza la dovuta protezione è molto rischioso. Non è un caso se sulle piste da sci ci abbronziamo (e rischiamo di ustionarci) molto più velocemente che al mare.
Man mano che saliamo in quota l’aria diventa più rarefatta e la potenza dei raggi solari aumenta. Per ogni 300 metri di dislivello l’intensità dei raggi UV aumenta di quasi il 5%. Ciò significa che a 1500 metri l’intensità dei raggi UV è circa del 25% superiore che al livello del mare.
Ma non è tutto. D’inverno la pericolosità dei raggi UV aumenta ulteriormente, per l’effetto riflettente della neve e del ghiaccio. Quando ci troviamo su una pista da sci l’intensità dei raggi UV può aumentare fino al 90%.
Questo avviene anche se il cielo è coperto dalle nuvole e c’è la nebbia. A differenza dei raggi infrarossi, gli UV penetrano attraverso nuvole e foschia, mentre noi, a causa del freddo e dei nostri bias cognitivi non riusciamo a sentire la loro azione e sottovalutiamo la loro pericolosità.
Cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo fare per proteggerci dal sole invernale.
Conosciamo tutti molto bene le regole della protezione solare in estate. Eppure, in inverno siamo ancora in terra incognita e rischiamo di adottare comportamenti sbagliati sia per difetto che per eccesso. Ecco una rapida sintesi di ciò che dobbiamo fare ed evitare di fare.
Prima di uscire di casa, applichiamo una crema solare. È ancora la protezione antiage più semplice ed efficace. Dobbiamo solo scegliere l’FPS (fattore di protezione solare) idoneo. Una regola semplice : se abbiamo un fototipo da 1 a 3, scegliamo un prodotto con un FPS 30. Per i fototipi da 4 a 6, sarà sufficiente un FPS 15.
Assicuriamoci comunque che la protezione sia ad ampio spettro, che sia cioè in grado di proteggerci sia dagli UVB che dagli UVA. Inoltre, ricordiamoci di applicare la crema almeno 30 minuti prima dell’esposizione solare al sole, di riapplicarla ogni due ore e, se nevica abbondantemente, anche più spesso.
Proteggiamo gli occhi. I raggi UV possono essere dannosissimi per la salute dei nostri occhi, specie in presenza di neve e ghiaccio. Indossiamo sempre occhiali da sole o occhiali da sci con visiera integrata con protezione dei raggi UV.
Proteggiamo le labbra. Le labbra sono molto sensibili e mostrano i segni del foto-invecchiamento prima delle altre parti del viso. Una lunga esposizione al sole può far apparire rughe, screpolature e discolorazioni. Per proteggerle maggiormente, usiamo un esfoliante per le labbra prima di applicare il burro cacao.
Copriamo la testa. Proteggiamola con un berretto. Oltre a ripararci dal freddo, ci aiuterà a prevenire colpi di sole a livello del cuoio capelluto e delle orecchie.
Non vestiamo a strati anche la pelle. Non insistiamo nel voler applicare la protezione solare sopra una crema idratante o un fondotinta che hanno già un filtro solare. Sarà solo lo strato più esterno a fare da barriera ai raggi UV.
Non accaniamoci con la protezione. Se usiamo troppi prodotti rischiamo di soffocare la pelle e creare un ambiente tossico. Potremmo provocare problemi dermatologici indesiderati come infiammazioni, punti neri, comedoni.